Prima Pagina
Photo Album 
 Documenti e materiali 
Links
newsletter - webmaster mail - Indymedia - o.c.s. VAG - B.A.Z. - copyriot - circolab - iNDivia -  autistici - antifa
Archivio ag/se05 - ap/lu05 - fe/ma05 - ot/di04 - no03/lu04 - ma/lu03
logo

Licenza Creative Commons  Tutto il contenuto di questo sito, testuale o multimediale, è coperto da
Licenza Creative Commons - Attribuzione - Non Commerciale - Condividi allo stesso modo 2.0 Italia

Corrispondenze da Parigi sulle lotte contro il CPE
dai compagni G. e A.

Indice
11/03 - prima corrispondenza - scontri alla Sorbona occupata
13/03 - seconda corrispondenza - considerazioni
18/03 - terza corrispondenza - report corteo gio16
21/03 - quarta corrispondenza -  report corteo sab18 + foto + considerazionii


4a corrispondenza - pervenuta 21/03/06
a questo indirizzo è possibile reperire foto delle mobilitazioni di
questi giorni

Questo  è un report di A. sulla giornata di sabato

<< ciao a tutti/e sabato c è stato un corteo immenso: universitari,
studenti delle superiori, sindacati, partiti dell opposizione, migranti
, disoccupati,precari....e davvero tante persone di ogni età. il corteo
è finito a nation, una piazza enorme attraversata da slogan, cartelli e
striscioni antiCPE.
scontri con gli sbirri(in prima fila i ragazzi delle periferie
parigine)e un bel po di vetrine in frantumi,contemporaneamente gente
che chiacchiera in piazza,suona, canta e balla....finche i fumogeni e
gli urticanti degli sbirri non infestano l intera piazza e si va via...
a questo punto mi dirigo verso la sorbonne...l intera area attorno all
ateneo è presidiata da posti di blocco, si è perquisiti solo perche si
circola a 300metri dall universita(tenete conto che siamo nel cuore del
quartiere latino, cioe in piena zona turistica)e i flic non fanno
passare 2 amiche, aggiriamo questo posto di blocco e siamo piu
fortunati al secondo tentativo... place de la sorbonne è chiusa e gli
sbirri sono ovunque, noi siamo pochi(un centinaio ) , cominciamo a
scandire slogan e a bloccare il traffico di rue s. michel, ci sediamo
in strada e continuiamo ad aumentare: si canta "abbasso lo stato, gli
sbirri e i padroni ", "polizia ovunque giustizia in nessun luogo"e
altri slogan antiCPE...ora siamo circa 500 , quasi tutti studenti e si
comincia a fare bordello: lancio di ogni oggetto possibile contro la
polizia ,un negozio di "gap" prende fuoco,si cerca di sfondare le
barriere che ci impediscono l accesso a place de la sorbonne....dopo
circa 2 ORE un lancio massiccio di lacrimogeni e una carica ci
disperdono :tutte le strade intorno sono occupate da celerini e
camionette , è impossibile accedervi e quindi provare in qualche modo a
ricompattarci...;'
il sostegno popolare alla lotta è forte e sui giornali come al
ristorante o in metro si sente spesso parlare del cpe e di precarietà;
alla assemblea generale della sorbonne sono invitati lavoratori e
disoccupati;i docenti di diverse universirà hannoespresso completa
solidarietà al movimento....
un bacio grande a tutt* a.

Questa è una mail di g.  che rispondendo a sollecitazioni di un
altro nostro compagno fa delle riflessioni molto interessanti

> > Altra cosa, ho sentito francesca e mi ha detto che
> > da quel che le dicono i
> > francesi con cui  gira la guerriglia di giovedì
> > notte ha coinvolto anche
> > regaz delle banlieu. Che ne dici tu?

I ragazzi delle banlieues  mi sembra ci siano. In gran
parte sono dei ragazzini veramente piccoli (15-16 anni
al massimo)e molto agguerriti. Detto questo devo
precisare due cose. E'impossibile tracciare un confine
netto tra studenti e "banlieusards", a parte
situazioni particolari come sévres-babylone giovedì  e
 nation sabato (ma anche in questo caso é piuttosto
problematico).La seconda precisazione riguarda la
diffusione e la trasversalità delle pratiche del
movimento, anche le più radicali.Davanti alla Sorbonne
in queste notti c'erano veramente tanti studenti e
tutti ugualmente determinati. Non voglio dire che
tutto il movimento abbia fatto propre le pratiche di
conflitto di cui vi ho raccontato, ma posso
assicurarvi che è un'errore ridurre gli scontri di
queste settimane ad un'affare di banlieue e casseurs.
Anche se i più moderati dentro il movimento provano
più o meno esplicitamente a farlo. Ciò nonostante
resta il dato di partenza, ovvero che questo movimento
coagula attorno a se uno scontento ed una rabbia che
vanno ben al di là dell' università.

> > L'altra cosa che non capisco è se oltre al CPE
> > questo mega movimento si sta
> > ponendo qualche altro problema, università...

Il CPE è osteggiato in quanto considerato sinonimo di
precarietà, e questo significa che volenti o nolenti
più o meno tutti sono costretti a ragionare a questa
altezza. Lentamente si sta facendo strada la
percezione  di una battaglia che va oltre il CPE ed
oltre la Francia.
Alcune università (in particolare Nanterre e St.
Denis)stanno inoltre avviando un ragionamento
interessante sulla necessità di "aprire le facoltà".
Ovvero uscire dall'ambito strettamente studentesco nel
quale ci si é mossi finora ed allargare il dibattito
(ed il conflitto) al tessuto sociale nel suo
complesso. Si cerca di far diventare le università  il
cuore di una presa di parola collettiva. Vedremo.
Vorrei fare un'ultima considerazione a proposito del
futuro del movimento. Nonostante l'impressionante
estensione raggiunta ed il peso politico conquistato,
sul seguito del mobilitazione pesa l'incognita delle
organizzazioni sindacali. Sino ad ora ci hanno
sostenuto : quando torneranno a fare i pompieri? Per
il momento é difficile dirlo. Occupazioni e blocchi
comunque continuano e si agita la minaccia di uno
sciopero generale.
Un abbraccio forte a tutt*
G.


[torna su]



3a corrispondenza - pervenuta 18/03/06
Ciao a tutt*
vi scrivo, stanco ed emozionato, dopo un'altra
giornata  straordinaria. La situazione in questi
ultimi giorni è rimasta tesissima: pur senza episodi
paragonabili alla notte del 10 marzo, quasi ogni
giorno ci sono stati scontri  con la polizia, in
particolare nei pressi della sorbonne. Questa sera
però ha fatto il botto. Come avevo già accennato, oggi
è stato il giorno della mobilitazione studentesca a
livello nazionale, con un corteo parigino partito alle
14 da Place d'Italie. Molti universitari, presenti
negli spezzoni delle università in mobilitazione,
moltissimi studenti medi, pochi sindacalisti (ma la
loro giornata sarà sabato 18). Il corteo, numeroso
colorato e determinato, si è svolto in assoluta calma
sino alla conclusione (sèvres-babylone). All'arrivo
nella piazza situata all'incrocio tra boulevard
raspail e rue sèvres, dove secondo alcuni era prevista
la fine del corteo, ci si presenta lo spettacolo poco
edificante dei CRS che dietro grate di ferro sbarrano
tutte le strade ad eccezione di quella da cui siamo
venuti.. Ovviamente ci vuole poco perché scoppi del
gran casino: comincia presto una sassaiola verso gli
sbarramenti dei CRS che rispondono con i lacrimogeni.
Si va avanti così per circa un'ora e qualcosa, nel
frattempo il grosso del corteo resta dietro a scandire
slogan, non si disperde. La situazione evolve quando
un gruppo di ragazzini devasta sistematicamente
un'edicola per poi dargli fuoco. Gli sbirri a quel
punto avanzano oltrepassando le grate di protezione,
ma compaiono anche da bvd.  raspail, considerata unica
via di fuga. Il corteo è diviso e disperso molto
presto dalle manovre dei celerini (meno inclini alla
violenza gratuita dei colleghi italiani). Restano
comunque, anche se isolati tra loro, diversi gruppi di
compagni compatti anche di fronte alle cariche ed ai
lacrimogeni. Intanto tutti quelli che si sono
allontanati da sèvres-babylone, ormai impraticabile,
si incontrano nelle strade adiacenti o in
metropolitana, dove ricomponiamo anche il nostro
gruppetto disperso durante le cariche. Nessuno ha
notizie certe, gira solo la voce secondo cui molti
compagni starebbero già in place de la sorbonne.
Arriviamo in place de la sorbonne con un piccolo
corteo di 2-300 persone salutato con grida e slogan
dalla folla già presente. Siamo veramente tanti.
Lo scenario è lo stesso delle altre sere: gli sbirri
in fondo alla piazza che sbuca su boulevard st.michel,
la piazza e la strada occupate dai compagni che
vogliono riprendersi la sorbonne. Questa volta però
siamo di più e siamo anche più nervosi dopo un
pomeriggio di cariche e lacrimogeni. Comincia la
sassaiola che diventa ben presto una battaglia con
bastoni e transenne (per il momento). Gli sbirri
tengono la posizione ma non avanzano: dopo ogni nuovo
lancio di lacrimogeni i compagni ripartono alla
carica. Dopo un po' la polizia comincia ad usare anche
gli idranti, ma inutilmente. Alcuni compagni
rispediscono indietro i candelotti lacrimogeni, il
resto tiene la posizione nonostante la fatica. Ci si
scambia il collirio mentre qualcuno suona un tamburo.
All'ennesimo tentativo di carica gli sbirri si fanno
più aggressivi e lanciano i candelotti anche tra le
persone che stavano a distanza dagli scontri - in
particolare in una piccola salita perpendicolare a
bld. St.michel. L'esasperazione è diffusa (si respira
gas da tutto il pomeriggio), il nuovo assalto dei
compagni questa volta è più incazzato. Le vetrine di
una libreria e di una brasserie cadono in pezzi e dai
due locali vengono portati fuori tutti gli attrezzi
utilizzabili: sedie tavolini libri scaffali si
infrangono contro lo schieramento dei CRS. La libreria
dopo poco è in fiamme.
Dopo un'ora di battaglia in piazza gli sbirri adesso
avanzano, supportati dai rinforzi che vengono da
entrambi i lati del boulevard. Siamo costretti a
indietreggiare tutti verso la piccola salita  di
fronte place de la sorbonne. Nonostante i pullman
della gendarmerie siano ormai all'inizio della salita
e che alla cima sia comparso un nuovo, ennesimo
plotone, si continua incredibilmente a resistere.
Alcuni salgono in piedi sui tetti delle auto
parcheggiate, altri si arrampicano alle finestre dei
palazzi, tutti gridano "abbasso lo stato, gli sbirri
ed i padroni", continuano a volare pietre e bottiglie.
Uno dei pullman imbocca la salita, di nuovo
lacrimogeni: tutti indietreggiamo risalendo la
stradina e giriamo nell'unica direzione libera dalla
celere. Intanto i compagni rimasti in testa
capovolgono un mercedes al quale poi danno fuoco, poi
le altre auto vengono lasciate scivolare contro i
gendarmi dopo aver tolto il freno a mano.
Ci muoviamo tutti o quasi ( alcuni compagni sono
scappati nella direzione opposta) scendendo questa via
parallela al boulevard dal quale siamo stati cacciati.
Due sbirri in borghese che ci stavano seguendo sono
costretti alla fuga. Siamo un corteo di quasi mille
persone che spazza il quartiere latino urlando
"retrait du CPE" alle otto di sera dopo 6 ore di
manifestazioni e di scontri praticamente senza
interruzione!
Sbuchiamo a Odéon dove ci aspetta una sterminata
schiera di divise, che carica in mezzo al traffico
riuscendo a dividerci. Non bisogna dimenticare che
l'intero raduno alla sorbonne è nato in maniera del
tutto spontanea, ancora una volta nessun megafono e
molta improvvisazione.
Ma nessuno vuole tornare a casa stasera e ci
ritroviamo ancora una volta su boulevard st.michel,
sicuramente di meno ma non meno decisi. In queste
condizioni si sopportano altre due cariche, ma ormai
si scappa ogni volta e diventa sempre più rischioso.
L'ultima carica in una via che non sono certo di poter
ritrovare; il solito plotone di CRS ci disperde
definitivamente.
Sono le 11 di sera, torniamo a casa: non sappiamo che
fine abbia fatto il resto dei compagni né quanti di
loro siano stati arrestati. Forse mi sbaglio, ma
secondo me qualcuno stasera s'è messo paura.
Ho messo due mini video e due foto di stasera su
indymedia bo, se ne volete altre fatemi sapere.
buonanotte
G.

[torna su]

2a corrispondenza - pervenuta 13/03/06
 Ciao a tutt*
Come promesso, sebbene con un po' di ritardo riporto
qualche osservazione sul movimento studentesco
francese, per quello che può valere. Scusate il
disordine e gli errori ma sono le due di notte.
Comunque credo sia meglio del nulla dell'informazione
italiana.
Prima di tutto vorrei avvertirvi che le modalità
d'azione e di organizzazione sono del tutto differenti
da quelle cui siamo abituati. Va tenuto conto di
questo elemento, se no si rischia di prenderli nella
migliore delle ipotesi  per dei marziani.
Il movimento è partito all'inizio di marzo con i primi
"blocchi" delle facoltà, estesi in seguito alla
maggior parte delle 13 (!) università parigine ed a
quasi la metà delle università francesi. Attualmente
sono chiuse dai rettori, bloccate o occupate circa
quaranta università su 82. Il blocco delle facoltà (
blocage in francese)  è una pratica di lunga
tradizione qui in Francia, che può forse essere
assimilata ai picchetti di sciopero: in pratica si
tratta di impedire l'accesso alla facoltà a studenti e
docenti sin dalle prime ore della mattina, sbarrando
poi l'accesso alle aule e/o alla stessa facoltà con
barricate di sedie e banchi. A differenza
dell'occupazione, l'università è abbandonata al calare
della sera. Lo scopo di questo tipo di azione, la
prima in ordine di tempo e la più diffusa, è quello di
garantire la riuscita dello sciopero studentesco e
soprattutto di assicurare una partecipazione di massa
alle assemblee generali che si tengono in genere in
tarda mattinata.
L'assemblea generale (AG) è in effetti il cuore della
mobilitazione: le decisioni sulle forme di lotta, la
scelta di modi e tempi delle azioni, di rivendicazioni
 ed obiettivi,  emergono dall'assemblea generale, che
si considera legittima rappresentante della totalità
del corpo studentesco indipendentemente dal numero dei
partecipanti. Della serie: se non ci siete cazzi
vostri.
Quello che più mi ha colpito però, non è tanto la
centralità assoluta dell'assemblea, quanto il suo
funzionamento. Tutte le proposte, anche le più
assurde, anche quelle fatte dai personaggi più
improponibili, sono rigorosamente discusse e VOTATE
per alzata di mano. Ho parlato con alcuni compagni di
questa pratica assembleare, così diversa dalla nostra,
ed è considerata come assodata anche dai  più
"radicali". Il contenuto della decisione può essere
oggetto di accaniti dibattiti con esiti niente affatto
scontati e spesso non diversi dai nostri, ma la forma
della decisione è
indiscutibilmente "una testa un voto". Non è scontato
neanche l'esito di questa modalità: se di fatto può e
spesso impoverisce il dibattito, d'altra parte
permette un'enorme estensione della partecipazione
alla lotta. Nessuno è escluso dalla decisione, anche
se non è capace di parlare in pubblico o non ha gli
stessi strumenti dei "militanti". Non so dire se sia
necessariamente migliore o peggiore, ma va tenuto
conto che l'estensione della lotta (con cognizione di
causa) tra i non militanti ha raggiunto livelli
impressionanti. E questo l'ho visto con i miei occhi.
Capire come funziona una AG è importante perché, come
proverò a far capire, ha delle conseguenze notevoli
sul movimento nel suo complesso.
Che cos'è il CPE/CNE?  Si tratta di due tipologie
contrattuali differenti : il CPE riguarda i nuovi
assunti con meno di 26 anni, in tutti i tipi di
impresa, e rende possibili i licenziamenti "senza
giusta causa" per due anni dall'assunzione con
preavviso di una settimana. Il CNE introduce la stessa
"flessibilità all'uscita" per tutte le aziende con
meno di 20 dipendenti e per i lavoratori di tutte le
età. Il testo della legge parla anche di apprendistato
per i 14enni ed altre simpatiche cosette. Niente a che
vedere con la legge trenta, ma sono sulla buona
strada.
Il ritiro di questo provvedimento (già approvato) è la
principale rivendicazione del movimento . Proprio a
causa delle modalità assembleari di cui scrivevo
prima, l'analisi è ancora ad un livello embrionale e
fatica ad uscire dal campo ristretto della richiesta
di abrogazione della legge. Ad ogni modo comincia a
farsi strada tra i più la percezione che si tratta di
una battaglia ben più vasta del ritiro del CPE/CNE. Si
parla di precarietà.
Questo è uno degli aspetti più interessanti di questa
mobilitazione: un movimento prettamente studentesco
che parla di lavoro. Non è difficile comprenderlo
considerando il taglio prevalentemente generazionale
che il governo francese ha voluto dare alla riforma.
Forse ancor più che in Italia è normale mantenersi gli
studi lavorando e i vincoli che pone la precarietà
lavorativa alla possibilità di aprire un conto in
banca sono sicuramente maggiori che da noi. E senza
conto in banca né reddito fisso è pressoché
IMPOSSIBILE trovare una casa.
Ovviamente questo non spiega l'ampiezza e la
determinazione che il movimento mostra nelle
università. Un compagno che vive in uno studentato per
studenti-lavoratori sabato notte mi ha detto: "La
jeunesse (gioventù)  francese si è rotta il cazzo.sono
almeno 5 anni che passa una riforma peggiore
dell'altra. Adesso abbiamo la forza per opporci e la
possibilità di vincere." Io non so se sia vero.
Sicuramente la percezione che la precarietà sia
l'orizzonte di vita e di lotta del presente e del
futuro è viva dentro questo movimento.
« A ceux/ qui veulent/ précariser les jeunes/ les
jeunes / répondent /  résistons! » (a quelli che
vogliono precarizzare i giovani, i giovani rispondono
: resistiamo ! ).
Ad ogni modo il movimento è preso estremamente sul
serio sia dalla classe politica sia dalla stampa: il
ritiro della legge è una possibilità presa in
considerazione persino da dichiarazioni ufficiali di
esponenti dell'UMP, il partito neogollista al governo.

Detto questo devo ricordare che gli avvenimenti di
questi ultimi giorni (dallo sgombero della Sorbona in
poi) hanno mostrato un livello di organizzazione del
movimento a dir poco ridicolo. Nonostante il peso che
sui giornali è attribuito all'UNEF ( sindacato
studentesco nato nel 1994 dalla fusione dei due
sindacati socialista e comunista) nella quotidianità
delle AG è difficile rintracciare una componente
predominante che non sia quella degli studenti non
politicizzati. Questo si traduce in una scarsissima se
non nulla capacità di coordinamento. Non esiste un
unico riferimento informativo al di fuori di Indymedia
ed  il meccanismo di delega delle AG rende assai
macchinoso qualsiasi tentativo di risposta immediata.
Le azioni comuni a tutte le università infatti devono
essere votate a maggioranza da delegati eletti dalle
singole AG in  assemblee inter-ateneo appositamente
convocate. Il risultato è che oggi davanti al College
de France che si trova accanto alla Sorbona
(letteralmente blindata giorno e notte dalle
camionette della celere)  c'erano quasi 1000 persone,
nessuno che sapesse cosa fare e neanche un megafono.
Tutti  sembrano comunque molto determinati , difficile
dire adesso che piega prenderà il movimento. Quello
che è certo è che gode di un largo sostegno popolare
ed alcune assemblee di docenti ( ad esempio quelli di
Parigi I) hanno espresso pieno appoggio alla lotta.
Neanche il discorso di Villepin pronunciato su TF1
domenica sera sembra aver modificato il quadro. Le
facoltà restano in sciopero, e cominciano a riempirsi
di iniziative: oggi ad esempio nel mio dipartimento
c'è stato un incontro-dibattito con militanti del
movimento sans-papier. Le prossime giornate di
mobilitazione nazionale - il 16 manifestazione
studentesca, il 18 sciopero generale - forse potranno
dare qualche indicazione in più.
un abbraccio
G.

P.S. Appena troverò un attimo di tempo, proverò a
tradurre un paio di documenti interessanti che ho
raccolto. Uno in particolare, che entra nel dettaglio
dei dispositivi della legge dell' "égalité de chances"
(quella che contiene il CPE), credo possa esservi
utile per capire meglio di cosa si tratta.


[torna su]



1a corrispondenza - pervenuta 11/03/06
cari tutt*

mando a caldo un brevissimo resoconto dei fatti di
questa notte, mi riservo di scrivere domani con più
calma e più dettagliatamente sulla mobilitazione
studentesca di queste ultime settimane.
Da tre giorni la sorbona è occupata
permanentemente.Pare siano stati somberati già ieri ma
oggi hanno rioccupato entrando dalle finestre
(l'università era infatti sbarrata e presidiata dagli
sbirri) c'è il servizio sul tg nazionale delle 20 del
10 marzo http://jt.france2.fr/20h/
C'è già stata un pò di baruffa con gli sbirri pare
ieri sera, ma non ne sono certo, mi informerò.
Io e due mie amiche (e. e c.) verso le 11 e mezzo
siamo arrivati a place de la sorbonne, che incrocia il
centraissimo boulevard du st. michel, al fondo della
piazza si trova la sorbonne. La strada è bloccata da
un'unica barricata formata da grate delle aiuole,
travi di legno, passerelle e transenne. In mezzo alla
strada un grande falò, la piazza strapiena di gente,
in fondo un gruppo di soli fiati che suona. Ci
avvicinamo e poco dopo sentiamo scandire slogan dal
fondo della piazza: nello spazio tra questa e
l'università corre una strada, sbarrata sopra e sotto
dalla celere francese in assetto antisommossa.Ad un
certo punto sentiamo delle grida e vediamo la banda
spostarsi  verso il falò, insieme ad un pò di persone.
Andiamo più vicino agi sbirri, che nel frattempo
cominciano a sparare gli urticanti. La gente continua
a tenere la posizione. Dale finestre dell'università
cominciano a volare oggetti sempre più pesanti: dalla
carta igienica si passa alle sedie ed ai banchi! Gli
sbirri si avvicinano sino a quando, sparati i primi
lacrimogeni fanno irruzione nella piazza, la gente
scappa ma non si disperde: gli sbirri si ritirano una
volta, poi riprendono ad avanzare. In tutto questo, in
mezzo ai lacrimogeni e le cariche, la banda suona
ininterrottamente in maniera forsennata!
Ci si sposta tutti in strada, gli sbirri hanno
conquistato la piazza. Si rinforza la barricata su
boulevard st.michel, noi stiamo tutti compatti dietro.
 Alcuni compagni inoltre fanno a pezzi lo
spartitraffico di cemento per ricavarne dei
sassi.Cominciano una serie di cariche con esito
alterno e parecchi lacrimogeni: in mezzo al fumo (non
è uno scherzo!) compare oreste scalzone con tanto di
colbacco e sciarpa rossa, che si ferma a parlare con
noi...
Dopo una quarantina di minuti di quest'andazzo- sassi
bottiglie, lacrimogeni e corse avanti e indietro-  gli
sbirri ritornano in piazza. Da lì non si muoveranno
più per tutto il resto della sera. Almeno fino alle 2
e mezzo, quando sono andato via. Domani manifestazione
a place st.michel a mezzogiorno, la settimana prossima
continuano picchetti e occupazioni e sono previste
almeno altre due manifestazioni. Un compagno dopo
avermi detto della manif. di domani ha aggiunto: "mi
ha appena chiamato un mio amico da dentro la sorbonne
dopo aver acceso un petard (canna) dentro un'aula -
era da trent'anni che non succedeva".
Buonanotte dal quartiere latino.
G.

P.S: gli occupanti sono barricati dentro a oltranza,
sono almeno 500.


[torna su]